COMUNICATO STAMPA FEDERAZIONE DELLA SINISTRA

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COMUNICATO STAMPA

 

Apprendo con stupore che il rinnovamento necessario alla città e alle sue aziende partecipate, conosca un inizio farsesco cui spero si possa offrire immediato ravvedimento. Questa la dichiarazione del Capo Gruppo al comune di Napoli della Federazione della Sinistra Sandro Fucito, a proposito del rinnovo del C.D.A. Della Soc. ASIA, che aggiunge: Trovo incredibile la riconferma dell’Amministratore Delegato Fortini, uomo che ha fortemente lavorato perché lo sbocco del ciclo di rifiuti fosse l’incenerimento costituendo un’apposita società ancora in essere e che a ciò corrisponda l’estromissione di coloro che si sono battuti per la differenziata.

Il tutto poi avviene attraverso il ricorso alla revoca, strumento oneroso e quindi desueto in tutte le Amministrazioni locali.

Il cambiamento che auspichiamo e a cui offriremo supporto,riguarda la messa in discussione degli affidamenti esterni delle alte dirigenze delle costose direzioni delle aziende, non la garanzia da offrire ai rappresentanti dei poteri forti.

Napoli, li 16 giugno 2011

                                                                                                    Il Capo Gruppo

                                                                                          della Federazione della Sinistra

                                                                                               Cons. Alessandro Fucito

venerdì 17 giugno a partire dalle 16.30, presso la villa comunale/Parco Pubblico di Pomigliano D’Arco

 

A quasi un anno dal “referendum” di Pomigliano come è cambiata la vita nelle fabbriche Fiat, quali ripercussioni sugli operai, nel mondo lavorativo e nella società, le promesse occupazionali circa la nuova vettura da produrre che cozzano con gli esuberi nell’indotto. Ad un anno dallo spartiacque che sta rivoluzionando le relazioni tra sindacati e aziende in questo paese, venerdì 17 giugno a partire dalle 16.30, presso la villa comunale/Parco Pubblico di Pomigliano D’Arco, tra via Vesuviana e via Passariello faremo la presentazione/festa del nostro libro ” Pomigliano non si piega, storia di una lotta operaia raccontata dai lavoratori” .

 

Alle 16:30 comincerà il dibattito nella villa comunale di Pomigliano, interverranno gli operai autori del libro, un Rsu della Fiat di Melfi, un Rsu della Fiat di Mirafiori, Andrea Amendola segretario della Fiom di Napoli e Paolo Ferrero,  segretario nazionale di Rifondazione Comunista. A seguire ci sarà una festa con uno spettacolo teatrale e un concerto, vorremmo infatti che questa del 17 sia una giornata di festa e di resistenza operaia, per celebrare lotte e resistenza e fare un bilancio politico e sindacale con i diretti protagonisti di questo anno dal referendum di Pomigliano del 22 giugno scorso.

 

Ringraziando per l’attenzione ed  in attesa di un gradito riscontro e partecipazione al suddetto evento,</,

Vincenzo Chianese, circolo Fiat Auto-Avio Pomigliano D’Arco  (non esitate a chiamare)tel: 3389313970     3200507959 – 3386305349

http://www.facebook.com/event.php?eid=175991605791337#!/event.php?eid=175991605791337

 

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15 E 16 MAGGIO 2011….

 

 

ALLA II MUNICIPALITA’ DI NAPOLI……ED AL COMUNE DI NAPOLI

 

 

 

 

 

CON

 

Pino De Stasio  nasce a Milano il 20 Marzo da padre napoletano e madre pugliese; si trasferisce a Napoli, dove attualmente vive dagli anni ’70. Perito tecnico industriale e diplomato in Scienze Sociali, è iscritto al corso di Storia presso l’Università Federico II ( ancora oggi fuori corso…) . Nei primi anni ’80, poco più che ventenne inizia  l’attività politica ,dapprima, nel P.C.I. al fianco del segretario della storica sezione di Montecalvario , Giovanni Bisogni, figura di spicco della sinistra e del socialismo napoletano, e nel contempo si dedica alla sua passione per il Teatro, collaborando con il Maestro Roberto de Simone, l’attrice Laura Angiulli e diverse altre affermate compagnie teatrali cittadine. Partecipa come protagonista a due lungometraggi di Giancarlo Savino: “Qui non volano più mosche” e” Oltre il fiume”.

 

Lina Wertmuller gli affida il ruolo dello zio svizzero nel film” Io speriamo che me la cavo”.

In radio è stato presente in diverse trasmissioni RAI, sia di intrattenimento sia letterarie.

Porta tuttora avanti con impegno la piccola azienda di famiglia nel centro storico partenopeo, nel ricordo costante dell’amata Madre Antonia  e dell’amato Padre Antonio.

Ha pubblicato per la casa editrice Socrate, “Rottami”   e ” Breviario del cosmo” e per la casa editrice Città del Sole una Lirica su Pier Paolo Pasolini in” Cercando Pasolini”, di Pisa-Gemei-Di Stefano.

Attualmente è consigliere  e capogruppo  della seconda Municipalità nel Centro Storico  di Napoli per il Partito della Rifondazione Comunista. 

Si e’ battuto in questi anni per liberare gli spazi pubblici ( giardini di santa chiara , giardini di san marcellino,ospedale militare), per contrastare la descolarizzazione,per incrementare gli interventi sociali  alle  famiglie meno abbienti,ha perso la battaglia sul registro delle unioni civili ( mai attuato  e voluto dal sindaco Jervolino ) etc.

Nel suo programma elettorale  ha posto e porra’  l’attenzione sui Diritti e la tutela del bene pubblico, la salvaguardia dell’ambiente e la tutela delle fasce sociali più deboli.

Molto attivo sul fronte delle battaglie per i diritti  del mondo lgbtqi,egli stesso e’ omosessuale.

Grande esperto di Gioacchino Rossini e la sua musica.

E’ componente la segreteria provinciale di Napoli del Partito della Rifondazione Comunista.

Pino De Stasio e’ stato inserito,  nell’aprile 2011, in un’Antologia poetica a cura di Floriana Coppola e Ketti Martino, dal titolo  “la poesia e’ una citta’” edito da Bonpeed leed

 

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incontriamo Luigi De Magistris

Politiche sociali

Incremento degli interventi a favore delle donne e dei bambini: realizzazione di nuovi asili nido, centri anti-violenze, coordinamento scuole-servizi sociali per contrastare la dispersione scolastica. Lotta alle disuguaglianze Favorire l’inserimento delle numerose etnie presenti in città nel tessuto socio-culturale. Monitoraggio delle necessità primarie: alloggi, pagamento utenze, potenziamento del ruolo dei Piani di Zona Municipale e del confronto con A.S.L. e Scuole.

Politiche  ambientali  

Favorire la raccolta differenziata nella Municipalità II attraverso il “posta a porta”  e la riduzione dei rifiuti a monte (imballaggi, vuoti a rendere, ecc.). Progressiva riduzione dei cassonetti dalle strade, istituire periodici mercati del riuso istituendo un’isola per la raccolta dei prodotti, materiali, oggetti dismessi in buono stato o facilmente recuperabile (lettini, culle, carrozzine, mobili, ecc.).Realizzazione di un “emporio pubblico” dove poter acquistare le merci così da contenere in costi familiari per l’acquisto di beni di prima necessità e di largo consumo. Accordo con A.S.I.A. e Scuole per sensibilizzare la platea scolastica sul tema rifiuti. Incrementare il risparmio energetico negli Uffici Pubblici e nelle Scuole anche mediante l’utilizzo di fonti di energia  rinnovabile (fotovoltaico). Istituzione di Servizi integrati di igiene urbana  attraverso una programmazione di interventi congiunti con ASL-ASIA-Servizio Fognature.

Piano gestione Centro Antico

Coadiuvare l’Amministrazione Comunale nella realizzazione del Piano per l’area di perimetrazione UNESCO, favorendo il recupero dei monumenti e degli spazi di rilevanza paesaggistica ed architettonica. Favorire la pedonalizzazione del Centro Antico e rilanciare il recupero dei “bassi”

MOBILITA’

Apertura notturna delle metropolitane e delle funicolari (apertura fino alle ore 1:30), nonché apertura quotidiana delle uscite secondarie delle stazioni metro, accesso sempre consentito alle biciclette nelle metropolitane. Individuazione di parcheggi pubblici in favore dei residenti (ad esempio l’area portuale). Proporre l’adozione di politiche incentivanti per la mobilità sostenibile.

MUNICIPALITA’ APERTA

Facilitare l’accesso dei cittadini alla casa Municipale, bilancio partecipato, vincolare il Consiglio Municipale all’adozione delle proposte sottoscritte mediante petizione di cittadini

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GENERAZIONE Z.E.R.O.

 

Comunicato Stampa

 

Dopo la giornata di ieri che ha visto nei manganelli, nei lacrimogeni sparati nelle aule studio e nei muri l’unica risposta alle esigenze di una generazione, questa mattina si è deciso di non aspettare un minuto in più per abbattere i muri fisici e simbolici che ieri sono stati costruiti.

Questa mattina lo spazio dell’ex mensa è stato nuovamente liberato, Z.E.R.0 81 si è riappropriato degli spazi sottratti abbattendo il muro interno costruito tra la struttura e palazzo Giusso! Nelle foto lo spazio appena riaperto e ancora imbrattato e maltrattato dalle forze del (dis)ordine nella fretta di murarlo e di renderlo inaccessibile.

Esiste un’alternativa a quelle che ieri sono state le uniche risposte possibili per chi nella crisi, dell’università e di questo paese, ci sguazza non meno di quel ceto autoreferenziale che se ne sta arroccate in parlamento, che ha costruito riforme a botte di fiducia e zone rosse, che se ne frega di centinaia di migliaia di studenti e precari senza futuro, che ride  della gente che muore sotto le macerie del terremoto aquilano, che lucrano sulle emergenze rifiuti, sulle megadiscariche e i tumori degli abitanti di queste terre.

Non siamo più disposti ad accettare che la miseria di questa gente affossi il nostro futuro!

Così come Z.E.R.081 e Fanon sono luoghi nati dall’iniziativa e dalle istanze degli studenti che lottano contro la distruzione dell’Università e della scuola pubblica, contro la riforma Gelmini, per scrivere nelle università e nelle piazze un nuovo alfabeto dei diritti sociali. Sono luoghi nati da e per tutti gli studenti, mentre per anni sono stati luoghi chiusi e dismessi!

Anche per questo non siamo più disposti ad avere un governo dell’ateneo rigido e ottuso, che manda la celere sugli studenti, perché vuol dire che del significato di quello spazio che si chiama università, non ha capito nulla!

Aspettiamo ora quale sia la risposta della Rettrice Viganoni se ancora manganelli o dialogo con gli studenti del suo ateneo. Noi non ci siamo mai tirati indietro fin dal primo momento. Ma non può dire (come ha fatto!) che la polizia non è entrata in palazzo Giusso, quando lo hanno visto tutti e ci sono foto che attestano come abbia fatto irruzione fin dal mattino di ieri (la prima foto allegata di ieri 31 gennaio è proprio nel cortile interno di palazzo Giusso), non può dire cose sconcertanti come il fatto che abbia fatto sgomberare per “riprendersi la cucina”…!!!

A parole tutti erano al fianco del movimento studentesco che si batte contro la riforma Gelmini e la privatizzazione dell’Università. Ora tutti cercano di difendere la propria poltrona e intanto si preparano magari a decretare corposi aumenti delle tasse universitarie e ulteriori tagli alla didattica resi quasi automatici se la riforma non viene ritirata. Non se ne può più di persone che cambiano una faccia al giorno!!

Non siamo disposti a vedere murati i nostri sogni e i nostri bisogni!

L’Europa e il Mediterraneo stanno vedendo l’avvio di una sorta di  ’68 contemporaneo con milioni di giovani studenti e precari che si battono per riappropriarsi del proprio futuro. Non ci sono muri per fermare questo vento.

 

Ripartiamo nuovamente da Zero!

 

 

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I GRAVI FATTI DI PIAZZA SAN DOMENICO

 

Prot. n. 5 del 11/01/2011

Al Sig. Sindaco di Napoli
On. Rosa Iervolino Russo

All’Assessore alla Legalità
On. Luigi Scotti

Oggetto: interrogazione urgente a risposta in aula (art. 52 R.F.C.C.)

Premesso
che nella giornata di sabato 8 gennaio u.s. alle ore 18:45 circa in Piazza S. Domenico Maggiore si consumavano scontri provocati da personale della Polizia Municipale di Napoli nei confronti di studenti “rei” di aver affisso cartelloni assolutamente pacifici e non “contundenti” a difesa della cultura e contro la riforma Gelmini, incrociando il favore dei cittadini e la partecipazione fisica di chi ritiene dannosa e sbagliata questa controriforma;

che per fermare questa “adunata sediziosa” si sono materializzate ben 14 volanti e circa 50 agenti di Polizia Locale inasprendo immediatamente gli animi a seguito di una pur giusta richiesta di autorizzazione per l’affissione di manifesti contenenti slogan e resoconti fotografici a testimonianza di un dissenso sulla cancellata dell’obelisco della piazza;

che, a rigor di logica, sembra davvero sproporzionato un intervento “repressivo”, vistoso e plateale rispetto ad un atteggiamento serafico e di testimonianza squisitamente culturale, oltre che “tranquillamente” organizzato e rappresentato;

che a fronte di un legittimo diritto costituzionalmente garantito di manifestazione del pensiero si è opposta una reazione presuntamente istituzionale che va, al contrario, chiarita e spiegata nei minimi dettagli;

che uno dei ragazzi (circa 20 di età compresa tra i 14 e 18 anni) mentre riprendeva le scene dal telefonino è stato letteralmente aggredito (?) ed impedito a poter normalmente filmare gli accadimenti;

che si è ulteriormente prodotto un inseguimento nei vicoli adiacenti la piazza con Vigili “armati” di pistola tra le mani e lasciandosi a frasi del seguente preciso tenore:”se non ve ne andate vi sparo”;

che il provvidenziale intervento dell’avvocatessa Elena Coccia e del Consigliere della 2° Municipalità – Pino De Stasio, qualificatisi come tali, hanno sicuramente impedito che la situazione degenerasse ulteriormente;

i sottoscritti Consiglieri Comunali aderenti alla Federazione della Sinistra

interrogano

il Sig. Sindaco di Napoli e l’Assessore alla Legalità per sapere con urgenza:

1.    se ritengono sproporzionata questa scelta drasticamente “oscurantista” a danno di studenti medi “armati” solo ed esclusivamente dalla volontà di manifestare pacificamente pensieri liberi con mani libere
2.    se l’azione del personale della Polizia Locale è stata suggerita dall’Amministrazione Comunale (Sindaco, Assessore Scotti o altri) oppure la “qualità” e la “quantità” dell’intervento sono stati decisi autonomamente dai responsabili del corpo dei Vigili Urbani
3.    se sono, in definitiva, a conoscenza degli episodi nella presente riportati e quali intendimenti conseguenti vogliono porre in essere per chiarire e definire il grado di autonomia e responsabilità pubbliche profuse a Piazza S. Domenico Maggiore lo scorso 8 gennaio.

Napoli, 11 gennaio 2011                                    La Federazione della Sinistra
Raffaele Carotenuto
Alessandro Fucito
Gaetano Sannino
Salvatore Galiero
Antonio Fellico

Raccolta differenziata porta a porta a tutti i costi…..

Intervista di Francesca Pilla – Napoli

(fonte “il manifesto”)

 

Guido Bertolaso prima di andare via da Napoli, oltre alla battuta su una possibile eruzione del Vesuvio che non rappresenterebbe una grande disgrazia, ha detto due cose sul caso rifiuti: primo che l’emergenza è risolta e il suo compito è finito, secondo che la colpa dell’attuale crisi ricade sull’Asìa perché non avrebbe rispettato tempi e procedure. Fabio Matteo siede nel Consiglio di Amministrazione dell’azienda di servizi di igiene ambientale che provvede alla raccolta per il Comune ed ha tutta un’altra visione: “Ma di quali procedure parla? Se non si ha dove sversare?”, risponde sorpreso.

Matteo però il capo della protezione civile è stato chiaro, il Governo ha chiuso l’accordo con i sindaci dell’area, il loro compito è finito e ora il problema e le colpe sono del sindaco Iervolino e della vostra azienda..

Bertolaso sbaglia, sa benissimo che il piano rifiuti non funziona, che non è un progetto a lungo termine ed è un ciclo basato su una concezione di smaltimento del secolo scorso. Quello che abbiamo oggi sono discariche e inceneritori, un’idea arcaica dello smaltimento che ha un costo ambientale ed economico molto elevato. Oggi è tutto fermo a causa delle proteste della popolazione, ma anche se non si dovesse tenere conto del malcontento degli abitanti quando tutto sarà saturo cosa faremo? E’ una questione matematica non si può pensare che i rifiuti spariscano da soli e se non si sa dove portarli restano in strada. Pensare di risolvere il tutto con degli enormi buchi ingurgita spazzatura è non tener conto della realtà, se si continua così a breve l’emergenza esploderà in tutta la sua drammaticità.

Ci spieghi meglio allora dove è lo sbaglio?

Hanno costruito un piano funzionale alle logiche economiche dei costruttori di inceneritori, ai gestori delle discariche, agli appaltatori di trasporto dei rifiuti. Un equilibrio di interessi che ha di fatto impedito la promozione di un diverso ciclo industriale ma soprattutto ecocompatibile.

Ma a Parigi e Vienna i termovalorizzatori sono stati la panacea a tutti i problemi e nessuno si lamenta..

Prima di tutto sono stati costruiti nel secolo scorso. La normativa europea del 2000 prevede infatti che nei nuovi impianti si possa incenerire solo la frazione secca e  una minima parte di quella organica. Paradossalmente in Campania il cosiddetto umido rappresenta il 45% del rifiuto e a meno che non si voglia incenerire acqua, oltre al fatto che l’Ue vieta questo tipo di termovalorizzazione, costruire quattro impianti in regione è assolutamente improduttivo e non risolverà nulla. Si sono impantanati in un progetto che non porta da nessuna parte e che serve solo a riutilizzare i vecchi sette impianti di cdr, oggi stir, dove non si fa altro che stabilizzare, tritovagliare e imballare i rifiuti, senza nessuna divisione tra plastica, vetro, carta, alluminio e umido. Quello che manca veramente sono gli impianti di compostaggio e la raccolta differenziata due procedure che vanno di pari passo e le uniche che possono farci uscire da questo perenne sistema emergenziale.

C’è chi dice però che la raccolta differenziata sia un sistema per paesi ricchi..

Questo è assolutamente falso, costa molto di più costruire gli inceneritori o approntare le discariche. Basti pensare che per ogni cava dove si buttano rifiuti tal quale bisogna spendere tra i 20 e i 30 milioni di euro, e poi bisogna impiegare altri soldi per gestirli. Gli impianti di compostaggio invece una volta fatti non hanno bisogno di un ulteriore impiego di fondi, e se anaerobici sono anche in grado di produrre energia. Non solo essendo fonti alternative possono anche usufruire dei Cp6, i fondi dell’Ue che attualmente vengono erroneamente utilizzati per i termovalorizzatori. I materiali riciclati poi portano ricchezza alle imprese e anche ai comuni che li vendono. Io faccio una proposta molto semplice, invece di costruire l’impianto a Napoli Est prendiamo le risorse e impighiamole per la raccolta porta a porta, così come è già partita in cinque zone del comune, quindi al suo posto apriamo un sito di compostaggio. Se si procede in questa maniera per tutta la provincia un inceneritore, quello di Acerra, è ampiamente sufficiente per i bisogni regionali.

 

 

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AIUTIAMO LA SCUOLA MATERNA COMUNALE

Subito fondi per le materne comunali


Pubblicato il 14 settembre , 2010

“Un segnale di attenzione per le scuole materne comunali e gli asili nido della città di Napoli attraverso una dotazione monetaria alle scuole comunali di Napoli per acquistare cartelloni, pennarelli, ma anche giocattoli o qualche piccolo bene durevole” questa la richiesta del presidente della commissione consiliare SCUOLA del comune di Napoli SANDRO FUCITO che aggiunge:

Confido nella sensibilità del Sindaco e dell’assessore al Bilancio ed alla scuola, che hanno già mostrato al riguardo interesse, perchè attraverso una cifra  di circa 125mila euro da apporre in variazione di bilancio, si possa dare un contributo importante al miglioramento della didattica a beneficio di migliaia di bambini napoletani. L’acquisto di un videoproiettore, di qualche gioco interattivo, di quel materiale troppo spesso acquistato da insegnanti e famiglie, offrirà un beneficio alla didattica esponenzialmente maggiore della spesa profusa, un intervento da realizzare subito”.

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Primarie si….primarie no….chi le propone?

La sinistra rompa gli indugi e assalti il futuro: Primarie e lista unica tra F.d.S e SEL per comune e municipi

Articolo di Patrizio Gragnano – Assessore PRC VI Municipalità di Napoli


I partiti del centro sinistra a Napoli sono tutti arrovellati nella effimera rincorsa all’auto conservazione lasciando fuori di se stessi la pressante domanda di cambiamento che viene dalle viscere della città. Si vive a tratti una doppia sindrome dai caratteri singolari. Da un lato si elabora il lutto della sconfitta prima ancora che inizi la partita e nel senso opposto, come in alcune munipalità, si dà per acquisita una vittoria niente affatto scontata. Intanto dai consessi democratici del centro sinistra celebrati nell’anonima e in qualche caso massonica, calura di luglio l’unica cosa che esce rafforzata è una gerontocrazia che da anni tende unicamente a riprodursi. In tutto questo la sinistra vive la più classica delle contraddizioni con, da un lato, una classe dirigente di ex addetti ai lavori osservante verso qualsiasi movimento e barricata dietro polverose identità e una base viva e reattiva che accumula energia spesso dispersa nell’attesa di trovare una direzione da percorrere.

Credo che sia giunto il momento di rompere gli indugi ed assaltare il futuro travolgendo la polvere  che ricopre la sinistra. Non c’è più tempo per i politicismi e per i calcoli di bottega, se è vero che la battaglia per mantenere la capitale del Mezzogiorno d’Italia e tutt’altro che vinta è altrettanto vero che l’unica battaglia realmente persa è quella che non si combatte. Aspettare che cambi il vento nazionale e sperare che la bora tocchi anche il golfo è un’effimera quanto inutile illusione. Per salvare la città c’è bisogno di ricollegare la spina delle emozioni e riaccendere la luce sulle energie positive che corrono sotto i nostri piedi.

Primarie di coalizione a Settembre al Comune e in tutte le 10 Municipalità. C’è la necessità che il centro sinistra ritorni al centro del dibattito politico dando il segno della diversità e della vitalità che in passato è stato il suo carattere distintivo. Si apra una sana e vera competizione tra il PD e la Sinistra, che si misuri sul terreno della proposta politica e dell’idea di città e di Municipi, ma marcando in modo unitario il tratto comune distintivo della trasparenza, della giustizia sociale e della legalità. Si lasci sciogliere ai napoletani il nodo della leaderschip e si dia la possibilità di scegliere tra le migliori e le più giovani forze di cui si dispone. Luigi De Magistris rompa gli indugi e faccia la sua parte per salvare la città e si candidi alla guida del centro sinistra rappresentando tutto ciò che è a sinistra del PD. Nelle Municipalità la sinistra chieda le primarie e  presenti candidati unitari in ognuna delle 10 Munipalità. C’è l’esigenza di stimolare anche lì una partecipazione e un dibattito che riparta dalla gente e dai territori anche forzando, per evitare  che questi viva nel chiuso delle segreterie dei partiti. Nel centro-sinistra quindi, ma senza subire le scelte che non siano legittimate dai Napoletani.

Lista Unica tra F.d.S. e SEL al Comune e nelle Munipalità. E’ sentire comune di tutta la base della sinistra e di gran parte dei quadri intermedi dei maggiori partiti che la compongono, che vi sia l’esigenza di provare a ricomporre una realtà unitaria tra Federazione della sinistra e Sinistra Ecologia e Libertà. La sinergia che nei fatti ci fa votare e sostenere insieme quasi tutte le proposte nelle istituzioni cittadine, dimostra che l’unità vera è possibile, praticabile ed è una necessità oggettiva. Ascoltiamo la domanda di unità che ci viene dal territorio e ridiventiamo il luogo di una sperimentazione curiosa e dinamica di un spazio nuovo di lotta e passione politica.

Una nuova classe dirigente del centro-sinistra. La città ha bisogno di un radicale ricambio genarazionale che apra le finestre e cambi l’aria nei palazzi. C’è un’intera generazione che ha voglia di partecipare e che è espunta dalla vita dei partiti e trova nell’attività associativa l’unico luogo per esprimere il bisogno di cittadinanza che emerge. C’è la necessità di creare con loro un luogo nuovo in cui codificare parole come libertà, solidarietà, diritti e lotta. Occorre ridare la parola e provare ad impegnare queste energie nel governo della città e nei municipi. La sinistra provi a proporre candidati unitari e under 40 capaci di diventare classe dirigente in ogni municipio , portando l’eperienza e l’enegia di una generazione per troppo tempo relegata a fare da etichetta ai gerontocrati del centro-sinistra.

Proviamo insieme a ridare senso al futuro. Proviamo inseme a superare le divisioni. Proviamo insieme e riprenderci la Città.

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Minacce con lettera anonima a Raffaele Carotenuto

Nessuna lettera anonima mi fermerà


Raffaele Carotenuto Capogruppo Prc

Ho ricevuto una lettera anonima con insulti personali rivolti alla mia persona ed alla mia famiglia. Ho prontamente denunciato il tutto ai magistrati. Gli attacchi alla mia funzione pubblica mi pervengono dalle cooperative sociali, cioé da quei soggetti che storicamente ho combattuto per la difesa dei soldi pubblici. Contro chi si è arricchito lucrando sui disabili, contro chi non ha pagato i lavoratori e contro chi è stato denunciato per mancati versamenti previdenziali ed assicurativi a danno degli operatori socio assistenziali che effettuano assistenza agli alunni disabili. Non certo mi farò fermare da una volgare lettera anonima. Combatterò fino all’ultimo filo di voce per denunciare il malaffare ed il marcio che esiste nelle imprese sociali, mi metterò davanti al treno in corsa per togliere dalle tasche di affaristi un appalto che oggi vale circa 1,5 milioni di euro all’anno. Sono pronto a riferire alla Procura della Repubblica di Napoli fatti, nomi e circostanze di chi ha commissionato questo vile attacco e chi lo ha materialmente seguito.

Napoli, 6 luglio 2010

Il Presidente del Gruppo P.R.C.

Raffaele Carotenuto

RIPRENDIAMOCI LE STRADE

SABATO 19 GIUGNO 2010

ore 17

torneo antirazzista di calcio
torneo antirazzista basket
Writer in action: Writer Contest e restyling della piazza

dalle 20

ALEX (PSK)

DJ CARDY (scarching live)

NAPOLI KIMICON
myspace

DJ MANGU’
myspace

PER I WRITER E NON SOLO:

I writers che cercano un pezzo di tessuto urbano da riempire, a Medaglie d’Oro trovano pane per i propri denti, una piazza che da circa un anno cerca di uscire dal degrado a cui era abbandonata, chiede la presenza di chiunque esprima così la propria arte, la propria sofferenza.

le leggi dicono che non si può pittare sui muri perchè si danneggia il patrimonio pubblico,  ma se “il patrimonio pubblico” sono muri cadenti pieni di muffa e incrostati di sporco e magari anche tappezzati di svastiche e croci celtiche, non esitiamo un istante a dimostrare quanto sappiamo essere “vandali”

convinti che l’arte del writer vada ben al di là della tag riproposta in serie come un logo, vogliamo sfruttare ogni angolo a nostra disposizione per far uscire alla luce quella realtà fatta di povertà, sfruttamento quotidiano, razzismo strisciante [e non], repressione sociale, violenza e sofferenza che viviamo ogni giorno (anche in quelle zone e quei quartieri della città in cui si vuole disperatamente fingere che tutto vada bene, come il vomero) e che intendiamo cambiare

i muri sono la carta degli oppressi e degli emarginati, la testata quotidiana gestita da tutti coloro a cui altrimenti è reso impossibile esprimersi, prendere parola, gestita da quelli che devono tacere, forse perchè fa paura ciò che potrebbero dire quelle parole, quei disegni, che la “gente comune” è costretta poi a guardare anche di sfuggita, ogni giorno andando a lavoro, o ritirandosi a casa, dopo otto o dieci ore di fatica che ti fanno esaurire, che non ti lasciano tempo, che spesso e volentieri ti tolgono la forza anche di immaginare un mondo diverso

perchè a parlare ci sono già televisioni e giornali, ma sono così impegnati a prenderci in giro con storie false dettate da chi ha il potere e non è disposto a perderlo (imprenditori-padroni o politici corrotti), che, guarda caso, non fanno mai sentire le urla di chi ogni giorno vive e soffre per la strada e sa che per arrivare al giorno dopo dovrà farlo con le mani proprie e [quando ci sono] con l’aiuto di quelle dei propri compagni, fratelli della strada, per conquistarsi così il diritto di vivere, INSIEME, e CON DIGNITà.

Ci vogliono tappare la bocca?  Noi costringiamoli ad aprire gli occhi !
rispondiamo allo sfruttamento che subiamo quotidianamente, non restiamo a casa, andiamo a riprenderci la parola, a riprenderci le strade !!

MURI PULITI POPOLI MUTI

il nostro Writing contest insomma non prevede giudici, o parametri tecnici da seguire,  è ‘na gara a chi sta cchiù male!  Diamo spazio alle idee ed ai contenuti, evitiamo di scrivere i nostri nomi d’arte in formato maxi, la nostra fantasia e la nostra rabbia ci portano oltre.

PS.   Purtroppo lo spazio non è tantissimo quindi ci dovremo organizzare insieme in piazza per poter pittare tutti quanti. Non ci formalizziamo.

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